Delos 12: Racconto Secondo avvento racconto di Paolo Ceccarelli < The Delos Poll 1995 | Sommario

Secondo classificato al Premio Fredric Brown 1995

Il maresciallo Carmine D'Antonio sudava e bestemmiava sotto il sole d'aprile; tre morti ammazzati. Sangue della Madonna, proprio nella sua zona e proprio a tre mesi dalla pensione.
Fosse stato per i primi due, due scassapagghiari, ladri di polli, magari nessuno se ne sarebbe accorto, ma il terzo, Cristo di Dio, il terzo: il figlio del grande Boss in persona, il Capo dei Capi, finalmente catturato, ma che dalla galera tutto ancora controllava e tutto ancora poteva.
Certo, era un figlio strano, tanto che alcuni all'inizio dubitavano che fosse veramente il figlio del boss: quell'aria da ricchione hippy, tanto per dirne una; oppure il fatto che si era messo contro la famiglia, pensa un po', contro il padre, e aveva aperto una comunità per i tossici e sempre in mezzo a tossici, puttane e marocchini stava; ma evidentemente anche per i boss i figli sono un punto debole; il padre aveva dato l'ordine di lasciare fare.
Ma il boss non aveva fatto bene a lasciare fare, perché con quella comunità e con i discorsi che teneva il figlio faceva disordine e lui, maresciallo Carmine D'Antonio, il disordine lo odiava; il disordine e le rotture di palle, tant'è vero che era sempre stato attento a evitarle, guardando dall'altra parte al momento giusto, trascurando certe indagini, avvisando che di dovere di ciò che si preparava, purché chiaramente gli altri si comportassero di conseguenza e non facessero danni dalle parti sue.
Ma ora tre morti nella sua zona e a tre mesi dalla pensione: minimo minimo giornalisti e televisione a fare casino e domande, magari a scoprire pure qualche cosa, nel peggiore dei casi qualche ispezione dei superiori e comunque il boss che fa mattanza per vendetta (ricchione o no era sempre figlio suo). Ma contro chi poi? Chi poteva essere stato? La sua era una zona di confine, poteva essere stato chiunque. La stidda di Barabba forse? O la famiglia di 'U imperaturi, che tra l'altro aveva fatto sistemare le cose dall'onorevole quella volta e tutti lo sapevano, il che voleva dire che se erano stati loro ci si trovava in mezzo? O quella di Tonino Erode? O magari il padre stesso che non poteva più permettersi che il figlio gli facesse perdere rispetto ora che era in galera?
E poi il modo di ammazzarli: inchiodati su due assi di legno e lui, il figlio l'avevano anche torturato e ci avevano scritto sopra INRI.
E che voleva dire? Il presente testo può essere letto in linea o scaricato, e può essere diffuso per via telematica senza limitazioni. Il testo è però di proprietà dell'autore e non può essere utilizzato per scopi commerciali, pubblicato su riviste commerciali o inserito in CD-Rom, senza la previa autorizzazione dell'autore. Inizio pagina | Sommario | Thread | Departments | Columns | Views | Script | Delos Home