Delos 21: Fantasia&Nuvole Fantasia & Nuvole

di Francesco Grasso

CRONACHE

DEL TEMPO MEDIO

Con questa puntata la nostra rubrica dedicata al fumetto di fantascienza torna in Argentina, paese che per ragioni storico-culturali (già discusse nel numero dedicato a L'Eternauta) è stato e continua indiscutibilmente ad essere un gigante nel campo delle "nuvole parlanti"

Cronache del tempo medio, uno dei più recenti capolavori di questa illustre scuola, si inserisce decisamente nel filone fantascientifico del post-catastrofe, e tuttavia sfugge ai clichè del genere per la sua potente carica di ironia, d'azione, per i suoi continui riferimenti alla cultura classica, alla religione, agli scacchi, per il suo sottile ma affatto nascosto erotismo.

Raccontando in definitiva le vicende di una famiglia di generazione in generazione, "Cronache del tempo medio" per alcuni aspetti può essere visto come una saga a puntate, oppure come un libro di storia futura. La sua forza sta però nel saper avvincere il lettore, nel coinvolgerlo come il più intenso romanzo d'azione, seppure con una narrazione a volte didascalica, per l'appunto sotto forma di "cronache".

LA TRAMA

La terza guerra mondiale ha decimato l'umanità, distrutto ogni forma di società civile, ridotto i sopravvissuti allo stato semi-barbaro. Nell'America devastata dalle esplosioni nucleari ed ancora ribollente di radiazioni mortali, si fronteggiano le due potenze che sono sorte dalle rovine.

La prima potenza è Nerone, il supercomputer a rete neurale creato dal Norad per difendere autonomamente il paese da un'invasione straniera. Con i banchi di memoria danneggiati da un virus, Nerone ha dimenticato lo scopo della sua esistenza, e si è convinto di essere la reincarnazione dell'omonimo imperatore romano. Come il Nerone storico, che aveva incolpato i cristiani per l'incendio di Roma, il supercomputer accusa i sopravvissuti di aver scatenato l'olocausto nucleare, e decide quindi di dedicare tutte le sue risorse allo sterminio di ciò che resta dell'umanità. E così costruisce macchine assassine, battezzandole con un'ironica fraseologia romana imperiale (Centurioni, Leoni, Gladiatori, Pretoriani, ecc.), e le scatena sul mondo devastato.

La seconda potenza è Brain, un prodotto dell'ingegneria genetica pre-catastrofe, un mostruoso semi-umano dalle incredibili doti cerebrali. Brain, esperimento mal riuscito dell'esercito, è in grado di dominare telepaticamente (con aiuto della tecnologia) la mente delle vittime delle radiazioni, dei minorati, degli sfortunati sopravvissuti dal cervello sconvolto. Con queste truppe (che egli, da appassionato scacchista, definisce pedoni) Brain fronteggia l'esercito cibernetico di Nerone in una guerra giunta da tempo ad un evidente stallo.

In mezzo a questo scenario da incubo, le vicende dei protagonisti delle "Cronache": Oxido, lo schiavo ribelle fuggito da un "colosseo", un campo di sterminio costruito da Nerone; Random, geniale figlio adottivo di Oxido, dotato di protesi cibernetiche cerebrali; Safari, l'amazzone che ha dedicato la sua vita a vendicarsi di Nerone che gli ha sterminato la famiglia, e che è destinata a sposare Random; Chip, figlio di Random e Safari, nato privo di braccia e di voce, ma dotato di poteri mentali superiori a quello dello stesso Brain, grazie ai quali egli sconfiggerà il mostro semi-umano e diverrà il nuovo messia della ricostruzione.

Le "Cronache del tempo medio" si dividono in tre parti (pubblicate in volumi dalla Eura Editoriale): nella prima, Random, Oxido e Safari combattono Nerone come alleati di Brain (quest'ultimo li considera rispettivamente Alfiere, Regina e Torre, e la narrazione della guerra segue i canoni delle partite di scacchi). Dopo alterne vicende, i nostri danno un "matto affogato" al re nero, costringendolo ad autodistruggersi. La vittoria è totale, ma all'orizzonte si intravede già il conflitto tra gli ex-alleati.

Eroe della seconda parte del fumetto è Chip. Perso il padre Random per mano di Brain, abbandonato dalla madre Safari, il ragazzo è catturato e coinvolto in una guerra che l'ex-alleato sta combattendo contro sè stesso. Sconfitto infatti il suo nemico "storico", Brain si annoia, e trascorre il suo tempo facendo scontrare i suoi eserciti in quelle che egli considera "partite a scacchi dal vero". Ma Chip, ragazzino muto e minorato, si rivela inaspettatamente un gigante mentale, e si sbarazza in un epico scontro psicocinetico del perfido Brain. Il "Tempo Medio", questa sanguinosa era di transizione, sembra terminato: ora è il tempo della ricostruzione. Chip, acclamato salvatore dell'umanità, diventa il messia della sua rinascita.

Ma i drammi non sono ancora terminati. Nella terza parte della storia un nuovo nemico si affaccia sulla scena. Si tratta di Korol, l'equivalente russo di Nerone e Brain, un ibrido uomo-computer (ovviamente appassionato di scacchi) comandante di una nave lanciamissili (che ancora più ovviamente si chiama Potëmkin). Morto Chip, uccisa a tradimento nonna Safari, questa volta sarà Aden (a fianco), figlio di Chip, a dover fronteggiare la minaccia. E riuscirà nell'intento in maniera apocalittica.

GLI AUTORI

Emilio Balcarce, autore di "Cronache del tempo medio", nasce in Argentina nel 1956. Da ragazzo si iscrive ad un corso di sceneggiatura per corrispondenza, e frequenta inoltre una scuola di disegno. Nel 1977 si presenta al grande Alberto Salinas come aspirante disegnatore. Le sue tavole vengono respinte, ma i suoi testi riscuotono l'interesse del maestro, che gli procura un contratto con la Casa Editrice Record.
Scrittore prolifico e versatile, Balcarce ha realizzato nella sua carriera numerosissime sceneggiature, racconti, una ventina di romanzi erotici, articoli di cronaca nera per vari giornali argentini. "Cronache del tempo medio" rappresenta a tutt'oggi il suo capolavoro.

Juan Zanotto, disegnatore dell'opera, nasce a Cucegno, in provincia di Torino, nel 1935. A soli tredici anni segue la sua famiglia a Buenos Aires. Sono gli anni della grande emigrazione italiana in Argentina, ed anche gli anni della nascita della grande scuola del fumetto sudamericano. Giovanni-Juan Zanotto assorbe gli insegnamenti dei maestri e li elabora in uno stile personalissimo. I suoi primi lavori sono "Rick della Frontiera", "Il mondo dell'uomo rosso"; poi giungono le saghe di Yor ed Hor (da cui viene tratto un film), su testi di Collins, che gli fruttano fama a livello mondiale, e premi come quello della Fondazione Interamericana Franklin. Segue "Barbara", altra pietra miliare del fumetto di fantascienza, che sarà argomento di una prossima puntata di Fantasia&Nuvole.
Zanotto si è anche cimentato come sceneggiatore, firmando i testi della serie "Orizzonti perduti". In Italia quasi tutti i suoi lavori sono stati pubblicati dalla Eura Editoriale, sulle pagine dei settimanali "Skorpio" e "LancioStory".

CURIOSITA' E SPUNTI

La caratteristica più evidente delle tavole di Zanotto è, come detto, uno spiccato erotismo, che del resto è sottolineato da numerosi passaggi della sceneggiatura. Il supercervello Brain è anche un supervoyeur, assetato di emozioni forti, che ama costringere i suoi schiavi mentali al sesso sfrenato, orgiastico e sado-maso, per godere con loro di innumerevoli orgasmi telepatici. Gli stessi "buoni" della vicenda non disdegnano le soddisfazioni della carne, e Zanotto non si fa pregare per mostrare in tutti o quasi i dettagli le performance da kamasutra dei suoi protagonisti. E' curioso constatare come le radiazioni abbiano prodotto orrori e malformazioni solo sui corpi dei personaggi maschili della vicenda, mentre le donne che Zanotto generosamente ci mostra posseggono ancora rotondità vistose e perfette (tranne una prostituta, che sfoggia un grottesco doppio seno).

I classici della fantascienza citati da "Cronache del tempo medio" sono numerosissimi. Si va da Cronache del dopobomba di Philip Dick a Non ho bocca e devo urlare di Harlan Ellison, ed in campo cinematografico da Terminator a War Games ed alla saga di Mad Max. Ma anche J.L. Borges è richiamato più volte: le sue poesie sugli scacchi sono riportate integralmente, a commento "letterario" della partita che Brain gioca contro Nerone...

Nel loro silenzioso angolo, i giocatori muovono,
lenti, i pezzi.
Mosse che li tengono impegnati sino all'alba,
nel severo ambiente in cui i due colori si odiano.
E sul tavolo, forme dal rigore magico:
la torre possente, il leggero cavallo, la regina armata, il re protetto,
gli obliqui alfieri, gli aggressivi pedoni.
E quando i giocatori saranno andati, quando il tempo li avrà esauriti,
certamente non sarà cessato il rito.
Nell'oriente si è incendiata questa guerra,
l'anfiteatro suo è oggi tutta la Terra.

Sempre a proposito del gioco degli scacchi, come già detto, le puntate di "Cronache del tempo medio" hanno titoli gustosamente richiamanti alle mosse scacchistiche. Abbiamo ad esempio "CxC", "Arrocco Lungo", "Apertura", "Gambetto di regina", "Doppio Scacco", ed infine "Matto".

Altre intriganti citazioni "cameo" infarciscono il racconto. Vediamo ad esempio i protagonisti, rifugiati in ciò che resta di una biblioteca pubblica, che bruciano per riscaldarsi dei volumi, ed il primo dato alle fiamme è Farenheit 451. Oppure vediamo il supercomputer Nerone, ormai in preda al delirio romano-imperiale, battezzare la sua corte di schiavi "Senato", e dare ad ognuno dei suoi luogotenenti un soprannome storico (Petronio, Seneca, Cesarea, Lucano, Tigellino, Poppea). Nerone, al pari dell'imperatore romano, è convinto di essere un Dio: nella sua "domus aurea", la sala del trono, spicca una riproduzione dell'affresco della Cappella Sistina; ma il famoso dettaglio del dito di Dio che tocca il dito di Adamo è sostituito dall'appendice metallica del suo corpo cibernetico. Il supercomputer ha ricostruito i Colossei, le Arene, infligge la crocifissione ai suoi nemici, pretende che i suoi sudditi indossino toghe e mantelli romani. Inoltre, appena prima di autodistruggersi, egli pronuncia la medesima frase mormorata dal Nerone romano all'atto di tagliarsi la gola con l'aiuto del suo servo Epafrodito: "Che grande artista muore con me!".

L'ironia della narrazione può sembrare a prima vista un nonsenso, specie nelle scene più truculente, dense di massacri, torture, sventramenti. Tuttavia, alla lunga l'umorismo di Balcarce finisce per affascinare il lettore, divenendo parte integrante della vicenda. Del resto, raccontare il dramma dei protagonisti senza incupirsi in toni da tragedia era forse l'unica scelta possibile. Non dimentichiamo che "Cronache del Tempo Medio" è una delle rarissime storie ove i buoni prima o poi fanno tutti una brutta fine (Oxido sepolto vivo da Nerone, Random prima mutilato e poi giustiziato per ordine di Brain, Chip massacrato nella sua stessa casa, sua moglie morta dando alla luce Aden, Safari tradita ed uccisa dalle nipoti in combutta con Korol...).

Ancora parlando di ironia, sono da sottolineare le ciniche ed a volte sconcertante "massime" disseminate nel racconto, ad esempio: "Le battaglie possono essere vinte da Davide, ma le guerre le vince Golia" - James F.Dunnigan; "Alleva corvi: ti strapperanno gli occhi. Alleva figli: rimpiangerai i corvi" - Fratel Pietro.

Soprattutto, la lapidaria citazione che racchiude in sè il messaggio dell'intera opera è del grande Arthur C. Clarke. Essa recita: "La prima macchina intelligente che inventeremo sarà anche l'ultima cosa che ci sarà permesso di inventare."

Meditate, gente, meditate.