a cura di

Roberto Quaglia

Pensiero Stocastico Prigionieri della Deformazione Metaforica


Secondo Robert Sheckley, per troppo tempo ormai Roberto Quaglia non è stato famoso. Secondo Ugo Malaguti, è un genio. Roberto Quaglia, ovvero il rappresentante della fantascienza del nostro Paese più famoso all'estero e più sconosciuto in Italia, continua a fare tante domande e a rifiutare tutte le risposte.

La cosa più importante nella vita di ognuno è la Deformazione Metaforica. La Deformazione Metaforica non è una osteopatia, né una malattia etnica, né una posizione del kamasutra. La Deformazione Metaforica fu inventata all'origine dei tempi da chissà chi, e con tutta probabilità non si trattava di un essere umano. E a darle il nome che stiamo usando fu il grande Robert Sheckley nel suo ottimo romanzo Scambio Mentale (Mindswap).

La Deformazione Metaforica è quella curiosa necessità che gli esseri viventi hanno di comprendere una cosa solo in quanto analoga di qualcos'altro, in pratica di capire una cosa per l'altra. Tutte le volte infatti che ci troviamo di fronte all'ignoto, ovvero a qualsiasi cosa che non conosciamo, ai destabilizzanti effetti dell'ignoranza consapevole preferiamo quasi sempre il confortante ripiego di un'allucinazione amichevole. La Deformazione Metaforica serve infatti a trasformare tutto ciò che giustamente non capiamo in qualcosa che erroneamente crediamo di capire. Un'allucinazione amichevole, appunto.

Si sbagliano tutti, ovunque, a qualsiasi riguardo. Sono tutti preda della Deformazione Metaforica, ma non lo sanno. Se lo sapessero, si sbaglierebbero in maniera diversa. E' infatti impossibile sfuggire alla Deformazione Metaforica. Pure gli Illuminati dalla Bibita della Rivelazione (coloro che le parole di Sheckley un dì benedissero a caso) sono preda di questa belva impietosa che per definizione mai risparmia alcun cervello. Provate a pensare a qualcosa, e a spiegare a voi stessi che cosa tal cosa mai sia e significhi. Gira che ti rigira, vi ritroverete a spiegare a voi stessi che quella cosa ha le caratteristiche di qualcos'altro. Non riuscirete mai a trovare niente che abbia significato in sé (e che lo mantenga per più di qualche minuto). In qualsiasi cosa dovrete sempre trovarci le caratteristiche di qualcos'altro. Dopo un po', proseguendo a ragionare, arriverete a sostenere che qualsiasi cosa è in realtà tutt'altra cosa. Ecco i diabolici effetti della Deformazione Metaforica.

La nostra mente si regge su di una bizzarra architettura metaforica. I nostri strumenti sensori ed il nostro cervello non sono in grado di percepire la Realtà (con la erre maiuscola). Essi non riescono ad andare oltre ad un rapporto improprio con la realtà con la erre minuscola - il minimo necessario per sopravvivere. Tutto ciò si traduce in un'allucinazione costante e mutevole. Costante, perché sempre e comunque di allucinazione si tratta. Mutevole, perché al nostro cervello non basta essere sempre in errore. Il nostro cervello pretende anche di riconfigurare continuamente le peculiarità dell'errore adattandole alle proprie mutanti convenienze. In parole povere, anzi, poverissime, tutti sempre e comunque cambiano opinione su tutto a seconda delle proprie convenienze del momento. Il che, anche se estremamente pratico, è non meno disgustoso agli occhi di chi abbia l'hobby di notare le oscenità altrui (le oscenità proprie non sono mai poi così oscene, e diventano un hobby solo per chi va dallo psicanalista).

Vittime della Deformazione Metaforica, molti individui si convincono di essere le persone che credono di essere. Per scongiurare di accorgersi dell'errore, volentieri si vantano della propria presunta identità - in realtà frutto allucinatorio della metafora che essi devono usare nella loro mente per smettere di porsi il problema di cosa essi invece siano in realtà. La Deformazione Metaforica è quindi un utile corroborante dell'identità, ed in massicce dosi genera addirittura l'identità professionale. Ovunque è un brulicare di umani convinti di essere la professione che esercitano per campare. Tale è la distorsione che la Deformazione Metaforica esercita sulla realtà percepibile, che si giunge a sbandierare la professionalità quale virtuoso modello esistenziale di riferimento. C'è gente che a tal punto si convince di essere un avvocato, che non riesce ad evitare di chiedere la parcella anche agli amici. Vedendo loro stessi come l'analogo (o meglio la metafora) degli avvocati loro colleghi, a tal punto la Deformazione Metaforica modifica la loro interpretazione di sé che essi finiscono per confondere irreversibilmente la propria persona con il professionista che fingono di essere. La massima professionalità corrisponde infatti a quella finzione estrema in cui il soggetto dimentica completamente di essere solo un essere umano. Tutto ciò vale naturalmente per tutte le categorie professionali, partendo dalle più nobili - come le puttane e i politici - fino alle più ignobili - come i medici e i giornalisti.

Ma la Deformazione Metaforica ha mille facce, e non tutte così tragiche. La maggior parte, anzi, sono per lo più ridicole. Non possiamo qui elencarle tutte, anche perché nessuno ci paga (noi a scrivere e voi a leggere). Quindi faremo un esempio soltanto.

Ci sono esseri umani che si convincono di essere scrittori. Quindi scrivono. In virtù della Deformazione Metaforica, essi sono davvero convinti di codificare in ciò che scrivono i significati desiderati. Tuttavia, chiunque legga qualsiasi libro, finirà per allucinare in esso solo quei significati che già gli stanno covando in mente. La Deformazione Metaforica impone che ognuno sempre e ovunque comprenda una cosa per l'altra. Quindi nessuno scrittore può davvero comunicare ciò che vuole a chi lo legge. Altrimenti i bei libri piacerebbero a tutti e nessuno leggerebbe i libri brutti. In realtà, come sappiamo, è vero il contrario. La gente legge per lo più libri brutti, e se legge libri belli lo fa per sbaglio. In genere, la sedicente élite intellettuale riconosce infatti per bello un libro solo molti decenni (o secoli) dopo che è stato scritto. Ci vuole allora molto tempo per comprendere la bellezza di un opera? No. Ci vuole molto tempo prima che la sedicente élite intellettuale inizi a credere nella bellezza di un opera. Più della comprensione al mondo vale infatti la fede, e pure questo, se andiamo a vedere, è ascrivibile all'imprescindibile meccanismo della Deformazione Metaforica.

Vi ho sconcertati? Dopo tutto questo spreco di parole non avete ancora capito cosa sia la Deformazione Metaforica? Vi consolerò. Non l'ho capito neanch'io. Ma ho compreso che c'è e che ne siamo chissà perché tutti prigionieri per sempre.



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