di Vittorio Catani

Il suo primo racconto apparve nel 1962 sull'edizione italiana di "Galaxy". Ha vinto la prima edizione del Premio Urania (1980). Ancora non sa cosa farà da grande, sa solo che per lui non ha piu' senso chiederselo.

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QUANDO LE RADICI

Donato Altomare fece il suo ingresso nell'ambiente fantascientifico nazionale nel 1980, con un racconto poi risultato finalista al concorso annuale indetto dalla Editrice Nord per la narrativa breve italiana. Da allora, questo autore nato e residente a Molfetta (Bari), laureato in Ingegneria civile ed esercitante la libera professione nella sua città, apparve con crescente frequenza su quasi tutte le iniziative amatoriali e professionali del decennio, aperte alla narrativa italiana: L'Altro spazio, Terzo Pianeta, The Dark Side, The Time Machine, La spada spezzata, Sf...ere, Phase IV, Strip, City fanzine, Maelstrom, THX 1138, I Signori delle stelle, L'Altro spazio-Blade run (su computer), The Miskatonic Magazine, Le ali della fantasia, Le armi e gli amori, Enciclopedia della fantascienza (Fanucci), Pulp, Ucronia, Sirius, Follow my dream, come pure su testate non specializzate (Probabile, Arte Duemila, L'altra Molfetta, L'Aestro dei poeti, Poesis, La Vallisa, L'Eternauta, La Gazzetta del Mezzogiorno), nonché in alcune antologie collettanee. Uno dei suoi picchi di prolificità si verificò nel 1985, anno che vide l'uscita di undici racconti sparsi qua e là e di un'antologia personale, Gli Argentati (edita da L'Altro spazio Sf & F, Milano), contenente altre cinque storie. Negli anni '80 furono complessivamente una novantina i titoli pubblicati. Alla attività di scrittore di narrativa, Altomare affiancava inoltre quella di poeta, nonché di promotore o sostenitore di iniziative culturali varie. Nel decennio successivo, per una serie di motivi, la sua produzione subì un rallentamento, le sue presenze lentamente si diradarono: ma in realtà questo autore non ha mai smesso di scrivere (a tutt'oggi i racconti sono saliti a centocinquanta; l'ultimo è apparso su un recente numero di Nova Sf, ed. Perseo).

1986, Brindisi, premio "I Crociati dell'Arte". Da destra: Altomare, Ragone, Trisolini, Scacco, Catani Donato Altomare è, come risulterà evidente, essenzialmente un autore di narrativa breve. Ha scritto fantascienza, horror, fantastico puro; tuttavia - a mio avviso - è probabilmente nel fantasy che si esprime al meglio. In questo settore ha creato fra l'altro due personaggi ricorrenti, a loro modo caratterizzati: l'Artiglio (ispirato alla heroic fantasy di Conan il Barbaro) e il Cavaliere di Tau (sorta di vendicatore mosso da ideali nobili). Un'altra sua vena rielabora leggende e fiabe locali, come nel lungo racconto L'albero delle conchiglie. Un paio di quelle che considero le sue "punte": il racconto fantasy L'isola scolpita (nella raccolta personale Cuore di ghiaccio, 1989); il romanzo breve di fantascienza Dolcissima Roberta (1988). Quanto alla sua fantascienza, essa rientra solitamente nei canoni dell'avventura, anche se non mancano storie umoristiche.

Ho scritto di prolificità (dovrei dire torrenzialità) ed eclettismo, ma va detto che un'altra caratteristica di questo autore è la spontaneità della scrittura. Insomma Donato Altomare è soprattutto una sorta di moderno "raccontatore" di storie: si percepisce in certe sue pagine una frenesia del narrare, di procedere nella affabulazione, per il desiderio di tenere il lettore legato alla trama; laddove una scrittura più meditata, a volte, avrebbe ulteriormente giovato (ma in Donato, quando scrive, già preme una nuova storia da raccontare... o forse due!)

Di questo autore pugliese ho scelto una delle storie sf più gradevoli e poetiche, Il Popolo del cielo. Anche se non compaiono magie né sortilegi, si tratta di un brano al confine col fantasy: come del resto accade per quasi tutta la sf di Altomare. Personalmente, anzi, ritengo che la sua science fiction usi i "luoghi" del genere ma le strutture del fantasy, se non della fiaba, o della narrativa popolare. Ad ogni modo Il Popolo del cielo è un racconto che si legge davvero d'un fiato, con personaggi situazioni e ambienti efficacemente abbozzati; e un sottofondo di malinconia che si scioglie in una visione finale quasi utopistica, tipica dell'Autore.

Aggiungo in chiusura alcune notizie bio-biblio.

Racconti dell'Autore sono stati tradotti nella Repubblica Ceca, nella Repubblica Slovacca, in Serbia, Montenegro, Polonia, Albania, Ungheria, e ultimamente in Finlandia. E' stato invitato a rappresentare l'Italia in convegni internazionali in Cecoslovacchia, Serbia, Montenegro.

Ha vinto una ventina di primi premi in concorsi poesia, di narrativa (fra cui due Premi Italia; ultimo in ordine di tempo il prestigioso Premio Palumbo, con la raccolta di racconti Buonanotte umanità). Si è inoltre aggiudicato il primo premio in un concorso per video (Gurgos, Città di Andria) proponendo un'originale idea su Castel del Monte.

Ha collaborato con emittenti televisive (Telemare, Telesveva) e radiofoniche (Radio Galassia di Molfetta, Radio Stereo di Firenze); ha tenuto corsi di narrativa per ragazzi e per adulti; ha partecipato a iniziative culturali per ragazzi organizzati dalla pubblica amministrazione. Suoi racconti sono stati inseriti in antologie scolastiche.

Ha tenuto conferenze e relazioni, anche presso l'Università degli Studi di Bari.

Tra i suoi libri: le antologie personali Cuore di Ghiaccio (La Vallisa, 1989), e La risata di Dio (Solfanelli 1993).

Il racconto Il Popolo del cielo - che presentiamo su questo Delos - è apparso in cirillico per le edizioni Gradina (Belgrado, 1993).

Altomare fa parte dei poeti del gruppo "La Vallisa" ed è tra i redattori della rivista omonima. Attualmente ha in corso di stampa due volumi in Italia e uno all'estero, oltre ad alcuni racconti su pubblicazioni professionali.


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